mercoledì, gennaio 30, 2013

UN MERCOLEDI' QUALUNQUE


Oggi pomeriggio c’è un bellissimo sole.
Non si faceva vedere da quindici o sedici giorni, il che per una vita isolana non è poco.
C’è anche un po’ di mal di testa che vuole al suo fianco anche l’arcata dentale superiore sinistra.

Stamane mi sono svegliata con un sogno strano che si va a sommare agli altri migliaia che faccio e che, anche se li racconto, poi se ne vanno ugualmente.
Sarebbe bello poter avere una carpetta che li contiene tutti, credo che possa essere una cosa simpatica da sfogliare e rileggere o magari utile ad inventori  di storie o qualche sceneggiatura per possibili cortometraggi.

Sì io sono così, viaggio sempre, creo mentalmente possibilità anche assurde, mi figuro le immagini o le vignette che potrebbero uscirne, spesso le racconto e non sempre ho occhi divertiti che mi guardano tanto quanto ciò che sento nel dirle.
Non mi interessa come risulto agli occhi degli altri, anche se la curiosità è donna ed in alcune situazioni  pam! viene fuori come un bambino che sbuca da dietro un cespuglio.

Non mi è mai importato davvero ciò che gli altri dicono o pensano su di me, questo è anche dato la fatto che la mia fase intermedia di vita, quella adolescenziale, quella che dovrebbe essere concepita per l’incontro e lo scambio con altri  esseri umani, l’ho trascorsa tra me e me crescendomi, facendo quello che più amavo, ascoltare musica e disegnare, loro andavano sempre di pari passo.

La mia vita sociale era pari a zero rapportata alle mie coetanee che, a quel tempo, emulavano “non è la rai”e i loro balletti inutili.
Ma ogni generazione ha i suoi crucci.

Io forse ero la nerd per loro, quella con gli occhiali, quella buona che c’era sempre nell' ascoltare tutti e consigliare a tutti.
Ero quella che sapeva disegnare bene, ero quella che però quando era ora di uscire a prendere un gelato non si chiamava.
Aaaah … già allora rimpiangevo la mia infanzia, un altro mondo, da raccontare a lungo.

Diciamo che in quegli anni a furia di cose ero diventata un orsetto.
Ero diventata anche un bel recipiente, di quelli che crescevano come il vaso in “ghost” acqua e creta, arrivato alla grandezza desiderata ci fu anche la fase di cottura, per rendere tutto bello duro e impenetrabile.

Ero circondata di mio.
Condividevo sogni e storie su carta con una amica che ancora oggi è lì a ri-condividere le stesse cose con la stessa ilarità ma con meno tempo, perché lei diventata mamma di due fantastiche bambine ed io distante tanto quanto c’è dall’Emilia alla Sicilia.

Ovviamente ci furono miglioramenti e tante altre cose e incontri, ma amo ciò che ho vissuto anche se con piccole magagne da mandare giù che rapportato all'età erano problemi insormontabili e più che seri.
Mai sminuire un problema adolescenziale!

Non so perché ho parlato di questo, forse la canzone di Nina Simone che mi sono ascoltata a palla mentre venivo verso il lavoro mi ha ispirata.
http://www.youtube.com/watch?v=rw5mPhl1Njw   buon ascolto!
(che poi la versione del musical HAIR è stupenda ugualmente)

Arigatou
Licchan



Ain't got no home, ain't got no shoes
Ain't got no money, ain't got no class
Ain't got no skirts, ain't got no sweater
Ain't got no perfume, ain't got no beer
Ain't got no man

Ain't got no mother, ain't got no culture
Ain't got no friends, ain't got no schooling
Ain't got no love, ain't got no name
Ain't got no ticket, ain't got no token
Ain't got no God

What about God?
Why am I alive anyway?
Yeah, what about God?
Nobody can take away

I got my hair, I got my head
I got my brains, I got my ears
I got my eyes, I got my nose
I got my mouth, I got my smile
I got my tongue, I got my chin
I got my neck, I got my boobs

I got my heart, I got my soul
I got my back, I got my sex
I got my arms, I got my hands
I got my fingers, Got my legs
I got my feet, I got my toes
I got my liver, Got my blood

I've got life , I've got my freedom
I've got the life

And I'm gonna keep it
I've got the life
And nobody's gonna take it away
I've got the life 

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