lunedì, luglio 09, 2012

QUASI UN ANNO, UN VIAGGIO

Ritrovo nel mio cellulare fotine fatte durante un mio viaggio in treno. Io amo i viaggi in treno, forse per il fatto che odio l'aereo e che quindi non ho alternative, ma forse no, mi piace perché si vedono tanti particolari o perlomeno io li noto.
Sono un'osservatrice sì, sono quella da dietro le quinte, non la prima donna dello spettacolo.
Osservo e i viaggi lunghi in treno quelli che faccio io, da milleduecento chilometri che vanno dalla Sicilia all' Emilia Romagna, ti permettono questo.

Le stazioni di sosta, breve o lunga che sia, fa si che io possa rivolgere, da dietro al finestrino, sguardi sui saluti, quelli di unione e quelli di addii o semplicemente "arrivederci alla settimana prossima".
Si vedono lacrime, risate, bambini con le mamme indaffarate e trasportare tutto,abbracci oh sì tanti abbracci e a me piacciono gli abbracci.

Che belle le stazioni, che bella la gente.

Nei viaggi entri nel viaggio di tutti gli altri. Ci sono le persone più disparate, ricchi, poveri, trasandati, curati, giovani, anziani, italiani, stranieri.
Cerchi di riconoscere accenti, pronunce, lingue.
Capire da alcuni discorsi dove si va, dove si sta tornando e a volte anche perché.
Studenti, lavoratori, mamme che raggiungono figli.

Poi fotografie, per immortalare il viaggio, dove mi sono sempre chiesta in quante foto faccia parte della "comparsa per sbaglio" e dove  mi piace immaginare di essere presente in qualche album di famiglie giapponesi, inglesi, australiane o conterranee.

Sono a lavoro e non posso scrivere di più. Lascio solo le foto che hanno scaturito la voglia di farmi scrivere un pensiero che ho sempre avuto riguardo le stazioni. 


Io vivo il viaggio e gli spostamenti riempiendomi di quello che mi circonda.

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